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Di Davide Psquariello
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Finalmente siamo ripartiti, o meglio stiamo uscendo da una situazione che, a mio parere, è decisamente più complicata di quella vissuta con la crisi del 2008. Anche allora ci fu un rallentamento, una rimodulazione parziale dei concetti portanti del nostro business, ma questo è un vero stop che porta con sé lo stravolgimento di alcuni pilastri che sostengono le nostre attività.
Inoltre, ripartire non è mai facile.
Soprattutto se la ripartenza è dopo uno stop globale, che ha bloccato la nostra nazione e quasi tutti i business.
Il riavvio porta con sé un paniere sostanzioso di nuove regole, forse troppe, anche perché in questo momento alcune sono ignote, altre difficili da comprendere o da attuare, e aggiungiamo quanto le istituzioni stiano facendo per complicarci la vita o aumentare la confusione, talvolta latitando o ritardando l’invio di indicazioni precise.
Tutto questo crea confusione, incertezza e soprattutto paura.
L’altro giorno ragionavo con un cliente su quali dovessero essere i punti fermi sui quali dobbiamo basarci per ripartire nel modo corretto: dobbiamo attuare cambiamenti organizzativi, è un dato di fatto che siamo di fronte a una nuova normalità, non potremo più lavorare come abbiamo fatto fino a qualche mese fa.
Gli aspetti da tenere in conto sono tanti: costi maggiorati dalla nostra necessità di tutelarci proteggerci e di tutelare i nostri collaboratori e pazienti a fronte di entrate che saranno oggettivamente inferiori a causa dei tempi di attesa fra pazienti o dal fatto che qualcuno a causa della disposizione dello studio avrà l’oggettiva possibilità di vedere meno persone ogni giorno. Ora più che mai avere un’azienda organizzata che è capace di gestire i numeri e che ha un controllo corretto su entrate uscite e sull’organizzazione della agenda è diventato il minimo per essere efficiente, mentre fino a qualche giorno fa poteva sembrare un plus.
Perdere il controllo ora di questi fattori potrebbe voler dire naufragare senza accorgersene
Ma ragionando bene, questo non è neppure il maggiore fra i rischi che stiamo correndo o addirittura avere un ottimo controllo dei numeri potrebbe non bastare. Questo non vuol dire che tutti dovremo mettere mano ai nostri numeri, ricalibrando tutto. Ti sto dicendo che devi considerare sin da subito un secondo aspetto che sta diventando ancora più importate: la gestione del tuo personale, dei tuoi dipendenti e dei tuoi collaboratori. Ora più che mai è importate avere persone al proprio fianco allineate con te e con i bisogni dello studio.
Ma per fare questo, prima di tutto tu devi capire il loro reale valore e i loro bisogni. Se non vuoi più avere paura devi gestire prima di tutto le loro paure.
Rafforza questo concetto il fatto che tutte le consulenze che ho fatto in questo periodo si sono risolte con l’identificazione dei problemi di comunicazione e di rapporto fra le persone all’interno degli studi, in alcuni casi c’era bisogno di chiarezza di rassicurazione o semplicemente di condivisione, in altri casi più complicati abbiamo dovuto intervenire capendo se le persone erano ancora quelle giuste per il progetto. Purtroppo, avere persone che non remano nella stessa direzione non è mai un aspetto facile da gestire ma oggi diventa determinante. Affrontalo subito![/vc_column_text][/vc_column][vc_column][/vc_column][/vc_row]